Il 25 novembre si è celebrata la Giornata Mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne, istituita dall’Assemblea Nazionale dell’ONU nel 1999. Anche nel nostro Paese una donna su tre, un numero davvero impressionante, è stata vittima di violenza da parte di un uomo almeno una volta nella propria vita. Un uomo con il quale spesso è intercorso un rapporto familiare o affettivo. E l’aspetto più insopportabile è il femminicidio, che scandisce quasi quotidianamente la nostra vita sociale. Accanto alle necessarie azioni repressive e di tutela delle vittime, appare fondamentale lavorare molto di più sul terreno della prevenzione, facendo crescere, a partire dalle giovani generazioni, la cultura del rispetto dei diritti, dell’intangibilità dell’integrità fisica e morale delle persone, donne ed uomini e contribuendo ad individuare e rimuovere le cause culturali ed economico-sociali che sono alla base di questa drammatica realtà. Sia la scuola che i media hanno una grande responsabilità nella costruzione di una cultura del rispetto fra i generi, sia con una “educazione sentimentale” per i giovani, improntata alla parità nelle relazioni interpersonali, sia attraverso un’informazione corretta ed un linguaggio che superi gli stereotipi di genere. Oggi né in famiglia né tantomeno a scuola si affrontano questi temi in maniera seria e sistematica. La consapevolezza della sostanziale assenza delle principali “agenzie formative” rispetto al tema ci ha ispirato il titolo del webinar, parafrasando il grande Raymond Carver: “di cosa non parliamo quando parliamo d’amore?”. Eppure, è necessario che ragazzi e ragazze vivano le relazioni affettive nel reciproco rispetto e soprattutto sappiano accettare la fine di una relazione, imparino precocemente qual è la frontiera fra molestia e seduzione, conoscano il valore del consenso, del limite invalicabile tra corteggiamento accettato e condotta molesta e persecutoria, siano consapevoli dei rischi dell’uso della propria ed altrui immagine in rete. Solo con un’azione congiunta fra i molti soggetti coinvolti, che si articoli su più piani di intervento, si potrà vincere la difficile sfida di rimuovere la violenza contro le donne da ogni ambito della nostra società.